lunedì 20 agosto 2012

leggere


Sto leggendo la trilogia di Camilla Làckberg….ho iniziato con “la principessa di ghiaccio”…leggo e mi lascio trasportare dalla storia che tenta di prendermi ma non riesce più di tanto….C’è una frase che mi fa pensare “…andava sempre per la sua strada. Non prendeva in considerazione gli altri, non per cattiveria, in lei non c’era traccia di cattiveria, ma per necessità. La cosa principale, per lei, era non rimanere ferita. Tutto il resto, tutti gli altri sentimenti dovevano essere messi in secondo piano. Ma il problema è che, se non si permette a nessuno di oltrepassare quel muro di paura, alla fine si chiudono fuori anche gli amici…..” I famosi paletti che una mia amica psicologa mi consigliava di mettere, tutte le volte che mi avvicinavo ad un malato…..paletti che mi servivano per non essere trasportato del tutto in un mondo di dolore…. Non so se è giusto o meno mettere un alt ai sentimenti……io ci provo, ma spesso la violenza delle sensazioni sradica qualsiasi riparo…..Ci debbo pensare…

2 commenti:

  1. e come si fa a non restare coinvolti dal dolore che ci circonda, caro cik? a restare distaccati, solo gli psicologi san farlo - ma già, loro si fan ben pagare per ascoltare chi soffre... (come avrai compreso è una categoria di 'medici' che non apprezzo in modo particolare)

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  2. @ randi....hai ragione...ho fatto vari corsi per apprendere il modo di mettere i paletti attorno alla propria anima.....non durano...c'è sempre qualche cosa che scardina il più sofisticato dei muri.....secondo me gli psicologi sono una categoria di medici in continuo evolversi...solo che non sanno dove andranno e cercano risposte da noi comuni mortali...:))))))).....ciaooooooo

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