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La Pasqua
ebraica, chiamata Pesach (pasa', in aramaico), celebra la liberazione degli Ebrei dall'Egitto grazie a Mosè e riunisce due riti: l'immolazione
dell'agnello e il pane
azzimo[5].
La parola ebraica pesach significa
"passare oltre", "tralasciare", e deriva dal racconto della
decima
piaga, nella
quale il Signore vide il sangue dell'agnello sulle porte delle case di
Israele e "passò oltre", colpendo solo i primogeniti maschi degli
egiziani, compreso il figlio del faraone (Esodo, 12,21-34). La Pesach indica quindi la
liberazione di Israele dalla schiavitù sotto gli egiziani e l'inizio di una nuova libertà con
Dio verso la terra promessa. Gli ebrei che vivono entro i confini di Israele
celebrano la Pasqua in sette giorni. Durante la festa un ebreo ortodosso deve
astenersi dal consumare pane lievitato e sostituirlo con il pane azzimo, come
quello che consumò il popolo ebraico durante la fuga dall'Egitto; per questo
motivo la Pasqua ebraica è detta anche 'festa degli azzimi'. La tradizione
ebraica ortodossa prescrive inoltre che, durante la Pasqua, i pasti siano
preparati e serviti usando stoviglie riservate strettamente a questa
ricorrenza.
Con il
cristianesimo la Pasqua ha acquisito un nuovo significato, indicando il passaggio
da morte a vita per Gesù Cristo e il passaggio a vita nuova
per i cristiani, liberati dal peccato con il sacrificio sulla croce e chiamati
a risorgere con Gesù. La Pasqua cristiana è quindi la chiave interpretativa
della nuova alleanza, concentrando in sé il significato del mistero messianico
di Gesù e collegandolo alla Pesach dell'Esodo[5].
Perciò, la
Pasqua cristiana è detta Pasqua di risurrezione, mentre quella ebraica è Pasqua
di liberazione dalla schiavitù d'Egitto. Quest'ultimo significato si ricava
leggendo uno dei più importanti pensatori ebraici: Filone
d'Alessandria scrive che
la Pasqua è il ricordo e il ringraziamento a Dio per il passaggio del Mar Rosso, ma che ha anche il significato
allegorico di purificazione dell'anima[6]. La Pasqua ebraica può essere
intesa anche come attesa per il Messia, come ad esempio attesta il Targum Exodi, che descrive la notte di Pasqua
come il ricordo delle quattro notti iscritte nel libro delle memorie: la
creazione, il sacrificio di Isacco, il Passaggio
del Mar Rosso e infine la
venuta del Messia e la fine del mondo.
La Pasqua cristiana[
La Pasqua è
la solennità cristiana che celebra la risurrezione di Gesù, con l'instaurazione
della Nuova alleanza e l'avvento del Regno di Dio[5].
Dal punto di
vista teologico, la Pasqua odierna racchiude in sé tutto il mistero cristiano:
con la passione, Cristo si è immolato per l'uomo,
liberandolo dal peccato
originale e
riscattando la sua natura ormai corrotta, permettendogli quindi di passare dai
vizi alla virtù; con la risurrezione ha vinto sul mondo e sulla morte,
mostrando all'uomo il proprio destino, cioè la risurrezione nel giorno finale,
ma anche il risveglio alla vera vita. La Pasqua si completa con l'attesa della Parusia, la seconda venuta, che porterà a
compimento le Scritture[7].
Il
cristianesimo ha ripreso i significati della Pasqua ebraica nella Pasqua
cristiana, seppur con significativi cambiamenti, che le hanno dato un volto
nuovo. Le sacre Scritture hanno infatti un ruolo centrale negli eventi
pasquali: Gesù, secondo quanto è stato tramandato nei Vangeli, è morto in croce nel venerdì
precedente la festa ebraica, che quell'anno cadeva di sabato, ed è risorto il
giorno successivo, in seguito chiamato Domenica. Inoltre, questo evento venne
visto dai primi cristiani come la realizzazione di quanto era stato
profetizzato sul Messia. Questo concetto viene ribadito più volte sia nella
narrazione della Passione, nella quale i quattro evangelisti
fanno continui riferimenti all'Antico Testamento, sia negli altri libri del Nuovo Testamento, come nella prima lettera ai Corinzi, dove Paolo scrive:
« Cristo morì per i nostri
peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è resuscitato il
terzo giorno secondo le Scritture. »
|
L'accento si
pone dunque sull'adempimento delle sacre Scritture, per cui i giudeo-cristiani, pur continuando a festeggiare la
Pasqua ebraica, dovettero immediatamente spogliarla del significato di attesa messianica, per rivestirla di nuovo
significato, cioè il ricordo della Passione e risurrezione. Il passaggio sembra
essere chiaramente avvertito già da Paolo, quando, sempre nella prima lettera
ai Corinzi, scrive:
« Togliete via il lievito
vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo,
nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il
lievito vecchio, ma con azzimi di sincerità e verità »
|
Il rapporto
con la festa ebraica è rimasto nelle letture liturgiche del Sabato Santo che
sono proprio quelle della Pesach, ma la festa più importante, la vera
Pasqua cristiana è il giorno successivo in cui gli ebrei celebrano l'offerta
del primo covone d'orzo e i cristiani la risurrezione di Gesù, il primo
esponente della "messe" cristiana. Il fatto che Gesù sia risorto nel
primo giorno della settimana ebraica sembrò doppiamente simbolico: in questo
giorno Dio aveva creato l'universo e ora nello stesso giorno aveva inizio una
nuova creazione.
Alla Pasqua
settimanale, la domenica, si aggiunse quindi anche la Pasqua
annuale, il giorno più importante dell'anno, celebrato dai discepoli con la consapevolezza
sempre più forte di aver istituito una festa nuova con nuovi significati: è un
evento straordinario, dove il bene trionfa sul male grazie a Gesù che, morto
crocifisso, risorge infine dai morti.
Ho voluto
prendere il significato di Pasqua da Wikipedia, per centrare quello che è il
rapporto di questa festa per noi Cristiani….per gli altri che non credono e che
si attaccano a tutte le feste cristiane facendole proprie e cercando di
snaturare il vero significato , rimane
un giorno non lavorativo da godere con gli amici e parenti senza metterci la parte spirituale che per noi Cristiani è
la base della nostra religione. Gesù, dopo morto, risorge….rivive con tutto il
corpo….ha trovato la strada per tornare a vivere e la vuole insegnare a noi….una
cosa bellissima che tutti dovrebbero desiderare eppure….c’è al solito un
eppure…..moltissimi non credono o non vogliono credere….il
perché?.....semplice….ci sono delle “regole” da rispettare…e quando si parla di
regole l’umano è restio a rispettarle….fin dalla sua creazione…noi Cristiani
crediamo nel Dio che ci ha creati, i primi uomini: Adamo ed Eva, non hanno
voluto rispettare un semplice decreto e per colpa loro ci troviamo così
combinati…….. eppure le regole….una sola regola è semplice anche se profonda :
Amare…amare se stesso, amare gli altri….tutti….gli amici e i nemici, i brutti
ed i belli, i buoni ed i cattivi…..amare di un amore nuovo…. un amore che dà e
non riceve….un amore che diventa tale donando tutto, anche se stesso,
all’altro…..senza pretendere nulla in cambio…. Semplice no? Eppure tanto
difficile per noi umani, così disordinati, egoisti, superbi, avari, cattivi di
una cattiveria che spaventa anche i diavoli…..umani da poterci chiamare figli
di Dio….figli della divinità….basta volerlo….e noi a volte non lo
vogliamo….cerchiamo solo la nostra distruzione…..
Dopo questa
premessa……BUONA PASQUA…… buona Pasqua a tutti noi….buona Pasqua al mondo
intero…..uomini, donne, bambini, ( non metto il termini Gay…perché per me non
esiste…chi si chiama e pensa di essere Gay è sicuramente un uomo o una donna )……. BUONA PASQUA…..che la
parola sia sinonimo di PACE…… per i non cristiani auguro Pace, Pace, Pace
dentro di loro e fuori….. non vale la pena litigare o urlare….la vita è
talmente breve che non vale la pena distruggerla per un qualcosa che a pensarci
bene, poi si rivela una cavolata….. Pensiamo che fra 50 anni moltissimi di noi
saranno solo polvere….. noi Cristiani abbiamo la certezza della
resurrezione….basta attaccarsi a noi…. BUON TUTTO A TUTTI……
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